Per realizzare un’abitazione in Classe A, o casa passiva, è possibile delineare tre aspetti principali da considerare e altrettanti ambiti nei quali intervenire che sono:
Utilizzo di materiali costruttivi che siano rispettosi dell’ecosistema, garantiscano una modalità di vita salutare all’interno della casa e che contribuiscano al risparmio energetico grazie alle caratteristiche isolanti e coibentanti.
Dobbiamo scegliere un materiale naturale e che sia disponibile in modalità rinnovabile.
Quale migliore scelta se non il legno?
Il legno permette una drastica riduzione delle emissioni di CO2.
Il secondo caposaldo è quello relativo alla tipologia di progetto architettonico che si sceglie e alle peculiarità costruttive di tale progettazione, tali da consentire l’utilizzo massimamente efficiente delle fonti energetiche naturali, quindi un attento studio del posizionamento dell’edificio, dell’orientamento, delle superfici vetrate, al fine dell’utilizzazione senza sprechi dell’illuminazione e del calore solare, calcolando le ombreggiature e la loro evoluzione nell’arco della giornata.
Infine, verranno selezionate e gestite al meglio le soluzioni tecnologiche più adatte alla riduzione dei costi energetici. Ad esempio, sistemi centralizzati di creazione energia elettrica fotovoltaica o sistemi a solare termico per il riscaldamento dell’acqua sanitaria; tecnologie di depurazione ed umidificazione dell’aria, impianti a pannelli radianti, riscaldamento mediante stufe a pellet e relativi meccanismi di diffusione del calore generato in tutto il volume abitativo. Ma anche soluzioni per le superfici finestrate quali infissi altamente tecnologici che garantiscono un alto coefficiente di coibentazione contemporaneamente ad un sistema di gestione dell’illuminazione proveniente dall’esterno che può realizzarsi anche tramite tapparelle a controllo automatico o remoto.
Dai 3 principi sintetici sopra esposti si sviluppa una tecnologia vastissima con infinite declinazioni, molte possibilità di applicazione concreta, dalle case prefabbricate realizzate interamente in legno a case di nuova realizzazione in classica muratura sino ad interventi ottimizzanti su edifici già esistenti. La bioedilizia, l’edilizia sostenibile ed eco-compatibile è un settore oggi in massima espansione ed approfondimento che sta indirizzando verso obiettivi nuovi la scienza costruttiva e richiama la necessità sempre maggiore della formazione di competenze adeguate alla gestione dei nuovi concetti progettuali e costruttivi.
La crisi economica che pervade un po’ tutti i settori è un ulteriore incentivo alla diffusione di una cultura costruttiva che permetta di risparmiare sui costi energetici e, nei casi di case passive al 100%, si realizza la completa autosufficienza energetica dell’edificio con costi energetici pari a zero.
Il materiale ideale per costruire una Casa Passiva: Il Legno
Fattore determinante è la scelta delle foreste in cui prelevare il legno, esse devono essere piantagioni in cui avviene una gestione sostenibile che si concretizza con criteri di taglio degli alberi in misura inferiore all’indice di crescita dei nuovi alberi.
Per la lavorazione del legno destinato alla costruzione di abitazioni passive, è fondamentale non usare sostanze tossiche o inquinanti, sia in relazione alle procedure ed i macchinari per la sua lavorazione, sia riguardo i prodotti per le finiture dei manufatti.
Realizzare una casa in legno, che è un materiale naturale assolutamente non alterato o sofisticato, consente di effettuare costruzioni antisismiche anche senza ricorrere al cemento armato, consente di non determinare mutazioni del campo magnetico del pianeta, consente un ottimo isolamento termico ed acustico senza creare barriere al naturale deflusso del vapore acqueo, il maggiore responsabile degli accumuli di umidità presenti nelle costruzioni in muratura o in cemento armato.
Sì, ma quali sono i vantaggi effettivi in termini monetari per una casa in Classe A?
Facciamo subito un esempio concreto:
- riscaldare un’area di 100 metriquadri in classe A+ costa circa 80/100 euro all’anno
- riscaldare un’area di 100 metriquadri in edilizia tradizionale costa 750/1000 euro l’anno.
Una bella differenza di costi, ma soprattutto di risparmio per le nostre tasche.